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28 dicembre 2013 - Prima - Kazakhstan - Il Giornale
Bonino si fa lo spot con la Shalabayeva
Lieto fine per Alma Shala­bayeva e sua figlia Alua rientra­te ieri a Roma dopo la sbrigativa e per certi aspetti vergognosa espulsione dall’Italia verso il Ka­zakhstan dello scorso maggio. Ancora aperta la vicenda vera oscurata dal pasticcio nostra­no, che riguarda il marito della signora, Mukhtar Ablyazov. Un oligarca kazako arrestato in Co­sta Azzurra, che si atteggia a dis­sidente, ma due settimane fa ve­niva bollato da un procuratore francese come «un criminale su larga scala».
Nella notte fra il 28 e 29 mag­gio la polizia aveva fatto irruzio­ne nella
 sua villa di Casalpaloc­co alle porte di Roma senza tro­vare traccia del latitante rincor­so da tre mandati di cattura del­l’Interpol per gravi reati finan­ziari. La moglie Alma e la figlia di 6 anni erano state velocemen­te espulse verso il Kazakhstan, su pressione dei diplomatici di Astana. Una brutta figura del no­stro paese, che ha rischiato di far cadere il governo Letta. Do­po sette mesi la Farnesina è riu­scita a smussare gli angoli tro­vando un accordo con i kazaki. L’obbligo di residenza della si­gnora Shalabayeva ad Almaty, l’antica capitale del paese,è sta­to sostituito dalla libertà su cau­zione per un reato molto dub­bio su documenti falsi. Il 24 di­cembre un comunicato del go­verno di Astana sottolineava che «da oggi Alma Shalabayeva può recarsi in qualsiasi paese straniero a sua scelta».L’amba­sciata italiana ha concesso un vi­sto Schengen valido per tutta Europa.
Per il momento Alma e Alua sono atterrate ieri a Fiumicino alle 12.10. Sorridente ed emo­zionata, la moglie dell’oligarca kazako detenuto in Francia si è vista con il ministro degli Esteri, Emma Bonino, definendola «una persona coraggiosa che mi ha aiutato». La responsabile della Farnesina ha rivelato che
 Shalabayeva andrà a vivere a Gi­nevra dove risiedono gli altri suoi figli. L’ambasciatore ka­zako a Roma, Adrian Yelemes­sov, ai ferri corti con il nostro mi­nistro degli Esteri da quando esplose il caso, ha sottolineato con il Giornale che «non è stata l’Italia a far rientrare la signora, ma una decisione della procura del mio paese».Sulla vicenda in­daga la procura di Roma sia nei confronti di Alma Shalabayeva per documenti falsi, che del­l’ambasciatore kazako e altri due diplomatici. Con i giornali­sti Shalabayeva ha ringraziato tutti gli italiani che si sono mobi­litati per il suo caso. In Kazakh­stan si sentiva «sempre sotto controllo» e sostiene di aver «te­muto per la vita» della figlia. Poi ha spiegato che non vede l’ora di incontrare il consorte in car­cere. «Il Kazakhstan ci ha rapito a causa di mio marito- è la tesi di Shalabayeva - Sempre per lui ci hanno consentito di andare via. Sperano che il fatto di mostrarsi civili li aiuterà a ottenere la sua estradizione dalla Francia».
In realtà Ablyazov arrestato 18 mesi fa in una villa in Costa Azzurra,dopo aver lasciato l’Ita­lia, non può venir consegnato al Kazakhstan secondo le leggi francesi. La richiesta di estradi­zione più concreta è quella del­la Russia, alleata dei kazaki, con l’accusa di aver fatto sparire 5 miliardi di dollari. Nell’ultima udienza del 12 dicembre Abl­yazov ha respinto tutte le accu­se bollandole come macchina­zioni politiche. L’avvocato ge­nerale dello Stato, Solange Le­gras, ha un’opinione diversa: «È facile presentarsi come oppo­sitore nascondendo la vera na­tura di truffatore». Per il magi­strato francese Ablyazov è «un
 criminale su larga scala». 

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03 agosto 2013 | Rainews24 | reportage
Esclusivo. Alma Shalabayeva ad Almaty
ALMATY (Kazakhstan) - “Sono libera come in una gabbia” sospira Alma Shalabayeva nell’elegante casa a due piani, alle porte di Almaty, l’antica capitale kazaka, dove ha l’obbligo di dimora. Per la prima volta dalla vergognosa espulsione dall’Italia del 31 maggio, con la figlia Alua di 6 anni, la signora apre la porta ad un giornalista italiano, a fine mattinata del 2 agosto.

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