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Reportage
31 marzo 2017 - Controstorie - Iraq - Il Giornale
Cartoline dall’inferno Lo scontro finale con l’Isis
Fausto Biloslavo
da Mosul
La guerra sui tetti con la bandiera nera che sventola a poche decine di metri, Mosul ridotta in macerie come Stalingrado, il fiume di profughi in fuga, i feriti dei feroci scontri e le minacce all\'Italia sono immagini simbolo scattate durante il mese appena trascorso in prima linea nella capitale del Califfo in Irak. Cartoline dall\'inferno di una battaglia, che segna l\'inizio della fine dello Stato islamico. Un pericoloso reportage realizzato grazie a voi lettori, sostenitori degli Occhi della guerra.
Pubblichiamo alcuni degli scatti più significativi, che non danno solo l\'idea della battaglia per liberare Mosul, ma rimarranno per sempre impressi nei ricordi di guerra di chi scrive. Come i due agenti speciali della polizia federale irachena che sparano sul tetto, dove si annidano le bandiere nere. Si sono avvicinati in silenzio alla postazione di tiro incappando in una schiera di galline che svolazzavano da tutte la parti cancellando l\'effetto sorpresa.
Mosul ovest è ridotta a un cumulo di macerie nelle zone più aspre dei combattimenti verso la città vecchia. Una Stalingrado delle bandiere nere dove si combatte casa per casa. Caccia, droni e artiglieria spianano la strada alle forze di sicurezza irachene riducendo i palazzi a scheletri di cemento armato, ma le bandiere nere si annidano fra i ruderi e combattono fino alla morte. Una delle tattiche di battaglia più usate è il kamikaze al volante di un\'autobomba, che va a schiantarsi come un ariete contro la prima linea irachena. Due auto minate sono scoppiate a meno di duecento metri da noi sollevando nuvole di fumo bianco e palle di fuoco verso il cielo con un boato terrificante. Le forze irachene hanno perso migliaia di uomini nell\'offensiva iniziata lo scorso settembre. Segreto il numero esatto, ma in un avamposto preso d\'assalto dai seguaci del Califfo in poche ore è stato ferito un terzo del reparto in uno scontro ravvicinato a colpi di bombe a mano. A un certo punto abbiamo pensato, sia soldati sia giornalisti, di venire travolti e uccisi o catturati dalle bandiere nere. Poi siamo riusciti a evacuare in maniera rocambolesca con i feriti trasportati in spalla e difesi a raffiche di mitra dai commilitoni ancora in piedi.
Nel fiume di profughi che ogni giorno scappa da Mosul le donne sono ancora coperte dal velo dalla testa ai piedi e molti uomini danno l\'impressione di avere appena gettato alle ortiche la divisa nera dei seguaci del Califfo. Però le nonne invalide trasportate in carriola oppure i bambini con la bandiera bianca in fuga in mezzo ai proiettili ti stringono il cuore.
www.gliocchidellaguerra.it
[continua]

video
18 novembre 2015 | Virus Raid due | reportage
Speciale terrorismo
LE IMMAGINI DELLA BATTAGLIA DI SINJAR NEL NORD DELL'IRAQ VICINO AL CONFINE SIRIANO, CHE HA SPACCATO IN DUE IL CALIFFATO. COLLEGAMENTO SULL'INTERVENTO DI TERRA: "SPAZZARE VIA IL CALIFFATO NON E' IMPOSSIBILE, MA NON ABBIAMO GLI ATTRIBUTI E LA VOLONTA' POLITICA DI UNIRE LE FORZE"

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12 febbraio 2008 | Top Secret Rete 4 | reportage
Iraq: il caso Calipari
Fausto Biloslavo e Barbara Schiavulli parlano di Nicola Calipari il numero due del Sismi ucciso ad un posto di blocco americano in Iraq, mentre portava in salvo Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto sequestrata a Baghdad nel 2005. Con Claudio Brachino si parla anche della missione italiana ad An Nassiryah e dell'impegno militare in Afghanistan.

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28 novembre 2014 | SKY TG 24 | reportage
Cristiani perseguitati
La storia dimenticata dei profughi cristiani in Iraq.

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radio

26 agosto 2010 | Radio Anch'io - Radio Uno | intervento
Iraq
Missione compiuta?
Il ritiro del grosso dei soldati americani lascia un paese ancora instabile, ma la missione è in parte compiuta.

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14 giugno 2014 | Radio24 | intervento
Iraq
L'avanzata del Califfato
Il califfato con Baghdad capitale, Corano e moschetto, mani amputate ai ladri, nemici crocefissi, tasse islamiche, donne chiuse in casa ed Occidente nel mirino con l’obiettivo di governare il mondo in nome di Allah. Questo è lo “Stato islamico dell’Iraq e della Siria” (Isis), che sta conquistando città dopo città rischiando di far esplodere il Medio Oriente.

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06 ottobre 2015 | Zapping Rai Radio 1 | intervento
Iraq
Raid italiani in Iraq?
Raid italiani le ipotesi:Paolo Magri dir.Ispi,Fausto Biloslavo corrispondente Il Giornale.

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31 ottobre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento
Iraq
Wikileaks dice quello che si sa già. Per tutti è un grande scoop
I rapporti Usa che smonterebbero la versione italiana di un episodio della battaglia dei ponti ad An Nassiryah e la morte accidentale di un paracadutista in Iraq sono la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Le rivelazioni di Wikileaks sugli italiani della missione Antica Babilonia derivano dagli stessi rapporti scritti dal nostro contingente, che lungo la catena di comando arrivavano fino al quartier generale americano a Baghdad. E altro ancora.

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