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Scenari Italia
20 aprile 2017 - Esteri - Afghanistan - Panorama
Kabul e lo strano caso dei militari suicidi
Due suicidi, o presunti tali. Truffa sulla blindatura dei mezzi. Documenti spariti. Soldi (forse) intascati da ufficiali corrotti. L’inchiesta sulle macchine meno blindate di quanto previsto, che a Kabul trasportavano alti ufficiali, funzionari governativi, giornalisti e politici italiani in visita registra, un secondo inaspettato suicidio.
Il 20 aprile si svolge a Roma l’udienza preliminare nei confronti di sei ufficiali accusati dal procuratore militare Marco De Paolis di truffa aggravata. Non può presentarsi il colonnello Antonio Muscogiuri, trovato impiccato la mattina del 6 aprile in un sottotetto del Comando truppe alpine di Bolzano. Due giorni prima gli era stato notificato il rinvio a giudizio. L’inchiesta ha preso il via da un altro strano suicidio, datato 25 luglio del 2010: quello del capitano Marco Callegaro, che lavorava nell’ufficio amministrativo a Kabul del contingente comandato da Muscogiuri. I genitori sono convinti che Callegaro non si sia tolto la vita. «Rivisto alcune cose, presa coscienza», aveva scritto sul suo diario il 10 luglio, due settimane prima di venire trovato con un proiettile in testa. Dalle indagini sulla sua morte è risultato che i militari italiani pagavano la blindatura delle macchine noleggiate da una società afghana: in realtà, la corazza era di peso molto inferiore. «Stiamo investigando a fondo sul secondo presunto suicidio. Siamo di fronte a qualcosa di strano» spiega a Panorama il procuratore De Paolis. E un commilitone del colonello Muscogiuri afferma: «Era una persona perbene travolta da una pressione troppo grande e lasciato solo». Anche in questo caso la famiglia non sospettava nulla.
Il procuratore militare sottolinea che «ora va a giudizio parte dell’inchiesta, che riguarda tre mezzi, ma il volume d’affari sul noleggio di queste macchine in Afghanistan è stato di 6 milioni e 300 mila euro. Abbiamo sequestrato 4 container di documenti, anche se quelli sui collaudi della blindatura degli altri 80 mezzi affittati sono spariti. E su questo continuiamo ad indagare».
Secondo l’accusa i militari coinvolti avrebbero preso per buone le certificazioni fasulle presentate dal noleggiatore. E nelle commissioni di collaudo ci si sarebbe stato personale privo di competenza tecnica per dichiarare affidabili macchine meno sicure ed intascare mazzette. Non solo: sul titolare del noleggio, Mohammed Bafaiz, circolano informazioni sulla sua vicinanza ai terroristi. L’ipotesi peggiore è che i 35 mila euro pagati in più per le tre macchine non blindate adeguatamente potrebbero essere un «pizzo» per evitare attentati. Insomma, la prima parte dell’inchiesta riguarderebbe soltanto la punta di un iceberg ancora tutto da far emergere.
(Fausto Biloslavo)

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19 novembre 2001 | Studio Aperto - Italia 1 | reportage
Uccisa Maria grazia Cutuli e altri tre giornalisti
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16 novembre 2001 | Studio Aperto - Italia 1 | reportage
Cronaca da Kabul liberata
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20 maggio 2009 | Matrix | reportage
Afghanistan - guerra o pace
Finalmente un lungo dibattito sulla crisi nel paese al crocevia dell'Asia. Alessio Vinci conduce su Canale 5 alle 23.30 AFGHANISTAN GUERRA E PACE. Una puntata tosta con il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, il collega Pietro Suber e Fausto Biloslavo.

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26 febbraio 2010 | SBS | intervento
Afghanistan
Bacha bazi: piccoli schiavi del sesso
In Afghanistan molti ragazzini vengono venduti e trasformati in schiavi sessuali da signori della guerra o personaggi facoltosi. I bacha bazi sono minori che vengono vestiti da donna e ballano per un pubblico di soli uomini. Il servizio del giornalista Fausto Biloslavo.

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20 agosto 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/ Alle urne fra minacce talebane e presunti brogli
Si parte all’alba da base Tobruk, con i paracadutisti della Folgore, per garantire la sicurezza delle elezioni presidenziali in Afghanistan nella turbolenta provincia di Farah. Nel distretto di Bala Baluk, infestato dai talebani, sono aperti 5 seggi su 30. I parà della 6° compagnia Grifi, dislocati nei punti nevralgici, sono pronti ad intervenire per difendere le urne. Gli insorti hanno proclamato una specie di coprifuoco contro le elezioni “degli infedeli che occupano il paese”. Chi va ai seggi a queste parti rischia la pelle ancora prima di arrivarci. Con dei volantini affissi nelle moschee l’emirato talebano ha minacciato “di piazzare mine sulle strade principali”. I terroristi suicidi si sono inventati nuove tattiche come spiega prima di partire il tenente dei paracadutisti Alessandro Capone. L’elezione del nuovo presidente afghano e dei consigli provinciali nelle zone a rischio come questa di Bala Baluk è un terno al lotto. Nell'umile e polveroso villaggio di Sharak, le 40 famiglie che ci abitano avevano ricevuto solo 8 certificati elettorali. "E' passato il comandante Zabid Jalil e gli abbiamo consegnato le schede. Ha detto che ci pensa lui a scegliere il presidente. Meglio così: se i talebani le trovavano ci avrebbero ammazzato" racconta haji Nabu, il capo villaggio. Jalil è il boss della tribù e ha pure i gradi di generale della polizia. Un esempio di "democrazia" all'afghana.

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04 ottobre 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
10 anni di Radio24. UNO SPOT SULLA CADUTA DI KABUL
Il mio servizio dalla prima linea di Kabul dopo l'11 settembre 2001, come spot per i 10 anni di Radio24. Era il 4 ottobre del 1999 quando a Milano nasceva Radio 24, la prima emittente news&talk italiana. Informazione, attualità, intrattenimento, economia, cultura, con un'attenzione sempre costante alla voce degli ascoltatori: questa la formula di un successo confermato dagli oltre 4,8 milioni di ascoltatori alla settimana, come confermano i dati Audiradio, relativi al quarto bimestre 2009.

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01 giugno 2005 | Radio 24 | intervento
Afghanistan
Attacco kamikaze a Kandahar
Sono almeno 20 le persone rimaste uccise nell'attentato suicida messo a segno stamane in una moschea di Kandahar, a sud dell'Afghanistan. Un'esplosione che ha provocato decine e decine di feriti e che sarebbe stata opera di un kamikaze non afghano secondo quanto dichiarato portavoce del ministero degli Interni, Latfullah Mashal. Una pratica che in Afghanistan non era ancora stata adottata e che, quindi, mette in forte allarme. Ne parliamo in diretta da Kabul con il responsabile dell'Ospedale di Emergency Marco Garatti e con Fausto Biloslavo inviato de Il Giornale.

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12 giugno 2009 | R101 | intervento
Afghanistan
Soldati italiani nel mirino
Le truppe italiani, assieme all'esercito afghano, espandono il controllo del territorio ed aumentano gli scontri. La fine della raccolta dell'oppio offre soldi e manovalanza per i talebani.

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