image
Articolo
18 gennaio 2013 - Prima - India - Il Giornale
Processo in India o in Italia? Il giorno del destino per i marò
Oggi è il giorno X per Massi­miliano Latorre e Salvatore Gi­rone, i due marò trattenuti in In­dia da quasi un anno. La Corte suprema di New Delhi, la massi­ma istanza giudiziaria indiana, emette questa mattina la sen­tenza sul destino dei due fucilie­ri di marina.
Secondo una fonte indiana de
 il Giornale nella capitale, che ha seguito il caso da vicino, il verdetto «sarà positivo per il vostro paese. Secondo le infor­mazioni in mio possesso al tri­bunale del Kerala non dovreb­be venir rico­nosciut­o il po­tere di proces­sare i due mili­tari perché la giurisdizione sarebbe italia­na ». Il condi­zi­onale è d’ob­bligo e la con­ferma o meno sull’istanza presentata dal governo, per processa­re i marò in Ita­lia, arriverà so­lo oggi «nelle prime ore del mattino» con­fermano dalla nostra amba­sciata a Delhi. Negli ambien­ti italiani­senti­ti da il Giorna­le , alla Difesa e agli Esteri, le bocche sono cucite, per scara­manzia. Trapela solo che ci so­no due scuole di pensiero: una ottimista e l’altra pessimista sul verdetto. Ieri, sul sito della Cor­te suprema, è finalmente appar­sa per il caso 135,relativo ai ma­rò, la fatidica data dell’udienza, si spera definitiva, per la senten­za. Il ricorso era stato dibattuto dai giudici Altamas Kabir e J. Chelameswar fino al 4 settem­bre. Poi un lungo silenzio fino ad oggi. Nel frattempo Kabir è stato nominato presidente del­la Corte suprema. Il ricorso è cruciale per la sorte dei marò ac­cusati dell’omicidio di due pe­scatori durante il servizio anti­pirateria a bordo del mercanti­le Enrica Lexie. L’Italia si è bat­tuta p­er dimostrare che i fucilie­ri di marina godono di immuni­tà funzionale vestendo la divisa di uno stato estero. Il punto più forte del ricorso italiano è la giu­risdizione. I difensori di Lator­re e Girone sostengono che lo stato del Kerala, che ha sbattu­to in galera per mesi i due marò, non ha alcun diritto di proces­sarli. La competenza spetta alla magistratura italiana ed i fuci­lieri del reggimento San Marco dovranno rispondere di even­tuali colpe ad un tribunale in pa­tria. La procura di Roma ha già aperto un’inchiesta sull’inci­dente del 15 febbraio scorso.
Se la sentenza accoglierà le te­si italiane i marò dovrebbero tornare in patria, ma è sicuro che la procura del Kerala darà ancora battaglia. Ieri, Ramesh Babu, il pubblico accusatore, non ha voluto speculare sulla possibile sentenza pur ribaden­do «di aver argomentato il caso pienamente e bene». In pratica i marò devono essere processa­ti in India.
 Nel caso non venisse riconosciuta la giurisdizione i comunisti, molto forti nello sta­to del Kerala, faranno di tutto per evitare il rientro in patria di Girone e Latorre. Sia sul piano legale e con tutta probabilità mobilitando le piazze, come hanno già fato per la licenza na­talizia. Se la sentenza sarà nega­tiva per l’Italia i marò dovranno subire il processo in Kerala con una sentenza di condanna già scritta. Dopo potrebbero scon­tare la pena in Italia secondo un accordo di «scambio» di prigio­nieri approvato lo scorso ago­sto dal nostro parlamento. 
www.faustobiloslavo.eu
 

video
19 febbraio 2014 | Rai 1 mattina | reportage
Ennesimo rinvio per i marò. L'Italia richiama l'ambasciatore, ma non basta


play
18 marzo 2013 | TG5 | reportage
Caso marò: documento esclusivo pubblicato dal Giornale
Il 15 marzo con la nota verbale 100/685, l’ambasciata italiana ricordava al “ministero degli Esteri indiano gli obblighi alla protezione dei diplomatici derivanti dalla Convenzione di Vienna”. Nella nota si chiede al governo di Delhi di “riassicurare che nessuna autorità indiana possa applicare misure restrittive alla libertà di Sua Eccellenza l’ambasciatore”. Alla fine si invita pure a garantire la “personale sicurezza” di Mancini e tutti i nostri diplomatici in India.

play
20 marzo 2013 | TG5 | reportage
"I nostri marò" l'e book di Giornale.it
La storia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. "I NOSTRI MARO'" è un e book di Fausto Biloslavo e Riccardo Pelliccetti, che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in India, Daniele Mancini, per il mancato rientro a Delhi dei marò.

play
[altri video]
radio

12 marzo 2013 | Radio 24 - Melog | intervento
India
I due Marò
La storia di Massimilianno Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Sul Giornale.it è raccontata nell'e book "I NOSTRI MARO'", che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in india, Daniele Mancini, come rappresaglia per il mancato rientro a Delhi dei marò.

play

26 marzo 2013 | Radio Città | intervento
India
Caso marò: Terzi si dimette. Il ministro della Difesa no


play

26 marzo 2013 | Radio24 | intervento
India
I Marò rispediti in India


play

[altri collegamenti radio]