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Articolo
21 dicembre 2010 - Esteri - Iraq - Il Giornale
La ragazza che sfida l'Islam con lo smalto
Mostra con orgoglio, appeso al collo, uno scheletro in argento che suona la chitarra. Le unghie sono lac­cate di nero o verde, forse per pren­dere in giro il colore dell'Islam. L'ab­bigliamento è quello scuro e cupo de­gli «emo» la generazione di giovani pessimisti e decadenti, che si inna­morano del rap di Eminem e perdo­no la testa per Twilight, la storia del vampiro che ama un'adolescente.
Non siamo in qualche capitale occi­dentale
dove i ragazzi che mettono al centro le «emo»zioni sono la nuo­va generazione nichilista. La ragaz­za conciata da emo e fotografata da un giornalista del Los Angeles Times , senza farsi vedere in faccia, vive a Najaf, città santa degli sciiti. La pri­ma adepta della generazione emo in Irak si chiama Ban (il cognome non viene rivelato per evitare ritorsioni) e ha solo 15 anni.
La sua storia sembra incredibile, ma Ban ha già un seguito fra le compa­gne adolescenti sui banchi di scuola.
Non solo: l'abbigliamento, i guanti a rete, gli anelli, i bracciali e la moda emo serve per contrastare il grigiore del velo islamico o della tunica nera che le donne sciite indossano.
Ban ha aperto gli occhi con l'invasio­ne americana dell'Irak. Suo padre, medico, è caduto in un'imboscata. Si è salvato, ma nel tritacarne della
guerra fra sette l'avevano messo sul­la lista nera delle esecuzioni. Allora ha dovuto fuggire nella città santa de­gli sciiti, Najaf, perchè i sunniti lo vo­levano morto. Ban si è sentita morire senza più ami­ci, abituata solo ai funerali delle vitti­me del conflitto e sempre più oppres­sa dai costumi islamici. Lei che in­dossava jeans e girava a capo scoper­to nella capitale doveva piegarsi al velo, anche integrale. «Gli ayatollah sono andati oltre - spiega la ragazzi­na al Los Angeles Times - . Tutto è di­ventato haram (proibito), dalle un­ghie laccate al trucco. Qualsiasi cosa è no, no, no».
La ragazzina sprofonda nella depres­sione e si aggrappa a internet, dove viene attratta da Evanescence, una banda musicale fondata dalla texa­na Amy Lee, che ama vestirsi di nero, in contrasto al rossetto color fuoco. Ban impara a memoria strofe come «la paura è solo nella tua mente (...) povera, dolce, innocente ragazza asciuga le tue lacrime».
Durante un viaggio di ritorno a Ba­gdad scopre che suo cugino e altri amici sono attratti dalla generazio­ne emo. Ban si trasforma con ciondo­li a forma di teschio e guanti in latti­ce. Li nasconde sotto il velo integra­le, ma a scuola comincia a farsi vede­re. All'inizio la prendono per matta. Porta sandali e non scarpe chiuse. Su una calzatura disegna un teschio e sull'altra un angelo. Sui banchi di scuola recluta altre emo, che creano un clan. Al gruppo si contrappongo­no le ragazze apparentemente rigo­rose, che gli 'angeli' di Ban chiama­no Hakimus, un nomignolo derivato dagli Hakim, potente famiglia reli­giosa e politica sciita.
Le ragazze emo scaricano da inter­net la musica rap di Eminem e guar­dano assieme film come Twilight. «È così romantico», sospira Ban, ma la sua rivolta generazionale non è fatta solo di emozioni. Sui banchi di scuo­la le emo irachene disegnano graffiti sulla lotta degli 'angeli' mettendo in allarme i professori. Ban ha addirit­tura osato presentarsi in classe con il ciondolo dello scheletro che suona la chitarra sopra il velo integrale.

www.faustobiloslavo.eu
[continua]

video
12 febbraio 2008 | Top Secret Rete 4 | reportage
Iraq: il caso Calipari
Fausto Biloslavo e Barbara Schiavulli parlano di Nicola Calipari il numero due del Sismi ucciso ad un posto di blocco americano in Iraq, mentre portava in salvo Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto sequestrata a Baghdad nel 2005. Con Claudio Brachino si parla anche della missione italiana ad An Nassiryah e dell'impegno militare in Afghanistan.

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06 marzo 2010 | Rai News 24 | reportage
I morti di Nassiriya
Sei anni dopo la strage non si fermano le polemiche sulla mancata sicurezza della base e sulle responsabilità dei comandanti.

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28 settembre 2015 | Terra! | reportage
Il fronte del parto
In onda su Rete 4 la puntata "Avanti c'è posto" del settimanale tv di Toni Capuozzo sull'immigrazione e le sue cause. Uno dei servizi è il mio reportage di dieci minuti sul fronte nel nord dell'Iraq fra battaglie contro le bandiere nere, tendopoli dove i profughi vogliono partire per l'Europa, paracadutisti della Folgore che addestrano i curdi ed i monuments men italiani, che proteggono il patrimonio archeologico dell'umanità.

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31 ottobre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento
Iraq
Wikileaks dice quello che si sa già. Per tutti è un grande scoop
I rapporti Usa che smonterebbero la versione italiana di un episodio della battaglia dei ponti ad An Nassiryah e la morte accidentale di un paracadutista in Iraq sono la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Le rivelazioni di Wikileaks sugli italiani della missione Antica Babilonia derivano dagli stessi rapporti scritti dal nostro contingente, che lungo la catena di comando arrivavano fino al quartier generale americano a Baghdad. E altro ancora.

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26 agosto 2010 | Radio Anch'io - Radio Uno | intervento
Iraq
Missione compiuta?
Il ritiro del grosso dei soldati americani lascia un paese ancora instabile, ma la missione è in parte compiuta.

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