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Scenari
26 settembre 2012 - Esteri - Afghanistan - Panorama |
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| Forziere Afghanistan |
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Il sottosuolo afghano nasconde un tesoro stimato oltre 800 miliardi di euro. Oro, rame, gemme, litio e petrolio potrebbero far uscire il paese al crocevia dell’Asia da una guerra lunga 30 anni, talebani permettendo.
Per il ferro e il rame l’Afghanistan ha le riserve più importanti del mondo. I cinesi si sono aggiudicati lo sfruttamento dell’enorme deposito di rame di Aynak, nella provincia di Lowgar. La China national petroleum corporation, con una società controllata dai familiari del presidente afghano Hamid Karzai, ha cominciato a pompare petrolio dai giacimenti dell’Amu Darya, al confine con l’ex repubblica sovietica dell’Uzbekistan.
Indiani e canadesi si sono garantiti l’appalto per le vaste miniere di ferro nella provincia centrale di Bamyan, dove vive la minoranza sciita degli hazara. Nel Nord-est del paese c’è l’oro del giacimento di Samti. Nella provincia orientale di Ghazni è stato scoperto il prezioso litio, componente fondamentale per telefonini, tavolette e pc portatili. Il minerale è presente anche nell’Afghanistan occidentale presidiato dai soldati italiani, dove si stanno eseguendo i carotaggi. Nel frattempo un rapporto del Pentagono stima che l’Afghanistan potrebbe diventare l’«Arabia Saudita del litio».
I soldati italiani hanno combattuto anche per liberare il percorso di Tapi, un gasdotto di 1.860 chilometri che dal Turkmenistan porterà il gas fino in India, via Afghanistan e Pakistan. Per gli afghani significherà migliaia di posti di lavoro e circa 1,4 miliardi di dollari l’anno di diritti. Saipem, Eni ed Enel sono interessate al progetto.
Il vero problema sarà garantire la sicurezza e controllare la corruzione. Fino al 2006 molte delle 200 miniere attive dell’Afghanistan, soprattutto di gemme, smeraldi, lapislazzuli, erano controllate dai locali signori della guerra (formalmente disarmati). Ora molte sono sotto il controllo governativo. E il cromo del Sud-est viene contrabbandato in Pakistan, con l’aiuto dei talebani, che fin dagli anni Novanta mirano al tesoro afghano. (Fausto Biloslavo)
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13 marzo 2011 | Terra! | reportage
Cicatrici
Cicatrici
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01 ottobre 2019 | Tg4 | reportage
I talebani alle porte di Kabul
GUERRA ALLE PORTE DI KABUL
A Maidan Shahr, cinquanta chilometri da Kabul, la guerra con i talebani è senza esclusione di colpi
L’artiglieria di fabbricazione russa dell’esercito afghano martella le postazioni dei talebani che controllano l’entroterra
Il comandante della quarta brigata spiega che è stata individuata una base del nemico, dushman
ed i suoi esploratori confermano via radio che l’obiettivo è stato centrato e distrutto
Non è semplice per gli occidentali arrivare a Maidan Shahr
Nel capoluogo provinciale la polizia ci porta subito in un’operazione notturna
Un avamposto governativo è sotto attacco e ha bisogno di fuoco di copertura
Il generale che comanda la polizia del Wardak sostiene con orgoglio che i suoi uomini hanno eliminato 540 talebani negli ultimi sette mesi
I numeri vanno presi con le pinze, ma anche l’esercito vuole farsi vedere attivo
Il comandate intercetta le comunicazioni radio del nemico
e ci scorta fino sulla prima linea appena a dieci chilometri da Maidan Shahr
I governativi controllano il capoluogo e a malapena l’autostrada numero 1
I blindati avanzano e pochi minuti dopo arrivano i primi colpi
Queste sono le immagini di un altro scontro il giorno prima
La provincia di Wardak è la porta d’ingresso di Kabul infestata dai talebani
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19 settembre 2009 | TG5 Speciale - Canale 5 | reportage
Morire per Kabul
Dopo l'attentato che è costato la vita a sei paracadutisti della Folgore ci si interroga sulla missione in Afghanistan. Se valeva la pena morire per Danzica lo stesso discorso va fatto per Kabul.
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radio

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04 gennaio 2012 | Radio24 | intervento |
Afghanistan
Parlano le armi sussurrano le diplomazie
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