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Reportage
12 maggio 2014 - Esteri - Ucraina - Il Giornale |
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| E i soldati ucraini sparano ai civili al seggio:un morto |
«È stato pazzesco. Sono salva per miracolo. Un proiettile mi ha sfiorato di un centimetro, ma almeno un civile è stato ucciso. Ad un altro hanno portato via un piede con una raffica sparata a terra e c’erano altri due feriti o moribondi ». Francesca Volpi, fotografa freelance, racconta di getto l’ultimo episodio della guerra civile ucraina. A Krasnoarmeisk, 80 chilometri da Donetsk, la «capitale» dei ribelli filo russi, uomini armati legati a Kiev hanno sparato sui civili e in mezzo c’erano dei giornalisti. Il governo ucraino smentisce che si tratti di forze regolari, ma non la sparatoria. Verso le 17 di domenica «una trentina di uomini in mimetica e armati, che certo non erano filo russi, hanno cacciato dal municipio gli organizzatori del referendum nella cittadina, tutti civili». La gente con bambini continuava a votare davanti all’edificio protestando contro i militari. «Prima sparavano in aria per disperdere la folla. Poi hanno cominciato a tirare a terra fra le gambe delle persone. Ad uno hanno portato via un piede » racconta Francesca viva per miracolo. Con lei c’era un altro fotografo free lance, Fabio Bucciarelli: «La terza volta hanno sparato ad altezza d’uomo. Sul tetto del municipio c’erano dei cecchini. Un civile è stato colpito in testa ed è stramazzato al suolo. Altri due erano feriti o moribondi » racconta la fotografa. Alla fine l’unità legata a Kiev ha lasciato il campo ed i civili ammazzati alle spalle. FBil |
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20 luglio 2014 | Russia 1 | reportage
Gli uomini neri
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari europei provenienti da Italia, Svezia, Finlandia, paesi Baltici e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte orientale dell'Ucraina contro i ribelli filo russi. Una dozzina di volontari stranieri, che giurano di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all'arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell'est del paese, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell'Interno.
Fra i volontari europei, l'italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c'è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca. Per il colore della divisa e la provenienza dall'estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come "gli uomini neri".
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07 marzo 2014 | TG5 | reportage
In Crimea arrivano i volontari serbi
SEBASTOPOLI - Folti barboni, mimetiche, coltellacci alla cintola e sulla spalla il teschio con le tibie incrociate, simbolo del sacrificio in nome del popolo slavo. Si presenta così una ventina di cetnici, i paramilitari serbi, arrivati in Crimea per dare man forte ai filo russi. Non è stato facile trovare l’avanguardia dei “lupi” come vengono chiamati i volontari giunti dalla Serbia.
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03 marzo 2014 | TG5 | reportage
In Crimea ultimatum dei russi alle basi ucraine
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27 marzo 2014 | La notte di radio uno | intervento |
Ucraina
Crimea, i trenta giorni che sconvolsero l'Europa
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16 aprile 2014 | Radio IES | intervento |
Ucraina
Una nuova Crimea
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26 maggio 2014 | RadioVaticana | intervento |
Ucraina
Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.
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