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Articolo
19 agosto 2015 - Prima - Italia - Il Giornale |
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Frontex, 26 miliardi di euro per 100mila profughi al mese |
L'«invasione» dell'Europa registra per la prima volta l'arrivo di oltre 100mila profughi e clandestini nei paesi dell'Unione europea in un solo mese, a luglio. E sul fronte del Mediterraneo manteniamo in mare la flotta della missione Eunavfor Med, che ci costa in 3 mesi, 26 milioni di euro. Al momento soldi buttati al vento perché l'operazione navale europea, che dovrebbe debellare le reti dei trafficanti è ferma al pattugliamento e alla raccolta di informazioni di intelligence. In compenso le navi dello schieramento, compresa la portaerei Cavour con i suoi elicotteri, hanno recuperato un migliaio di migranti facendoli sbarcare a casa nostra. La Guardia costiera fa lo stesso lavoro, ma una sua nave costa in un mese circa 250mila euro. Più o meno la stessa cifra di un giorno di navigazione dell'ammiraglia Cavour. Gli ultimi dati certificati da Frontex, l'agenzia delle frontiere Ue, indicano che in luglio, dal mare e da terra, via rotta balcanica, sono arrivati nell'Unione europea 107.500 migranti. Un record mensile storico, tre volte superiore al luglio 2014. Solo la scorsa settimana 21mila sono sbarcati in Grecia. Da gennaio a luglio la Ue ha registrato 340mila arrivi e secondo i dati della Guardia costiera, quelli via mare in Italia, fino al 7 agosto, erano 100.372. In maggio Bruxelles ha lanciato in pompa magna la missione Eunavfor Med, sotto comando italiano, che dovrebbe debellare le reti dei trafficanti di uomini. Dal 27 luglio sono impegnate 4 navi guidate dalla portaerei «Cavour» e aerei, al di sotto delle forze previste. Il decreto legge numero 99 dell'8 luglio ribadisce che l'obiettivo «è smantellare il modello di business delle reti del traffico e della tratta di esseri umani adottando misure sistematiche per individuare, fermare ed eliminare imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai passatori o dai trafficanti». Al momento, però, la flotta non ferma alcun barcone, ma solo pattuglia e spia le coste libiche da dove partono i migranti portandoli, talvolta, in salvo in Italia. L'ultimo soccorso è del 15 agosto quando l'unità tedesca Werra ha recuperato 103 migranti. Il 31 luglio la fregata germanica «Schleswig-Holstein» aveva partecipato al recupero di 435 profughi e clandestini sui barconi. La stessa Cavour ha fatto decollare un elicottero per soccorrere i migranti. Fino ad oggi Eunavfor Med ha recuperato in mare 998 migranti. L'unica nave da guerra che rispetta alla lettera il mandato e non ha soccorso un solo disperato è l'inglese «Enterprise». Il problema è che fino al 30 settembre la «Cavour», un'altra unità e 4 velivoli ci costeranno la bellezza di 26 milioni di euro. Tutti recuperati dai fondi delle missioni all'estero e dai precedenti rimborsi dell'Onu per le nostre operazioni internazionali. Il personale (circa 1000 uomini) costa 1.634.078 euro al mese. Il funzionamento della missione ammonta a 5.865.922 euro al mese. La Cavour, in mare, costa almeno 200 mila euro al giorno. Sul settimanale Panorama l'ammiraglio Rinaldo Veri, che era in servizio fino al 22 giugno, ha rivelato: «Molti in Marina dicono che utilizzare la Cavour sia come “andare al supermercato con la Ferrari”». Secondo l'ex alto ufficiale «rispetto a quello che stiamo spendendo i risultati sono limitati per motivi oggettivi. Gli immigrati non si possono fermare in mare, ma prima di partire. E per il soccorso basterebbe la Guardia costiera». Anche i rappresentanti dei marinai si stanno ponendo il problema. Il primo maresciallo Antonio Ciavarelli, del Cocer, spiega a il Giornale che «con soli 60 milioni di euro copriamo tutta l'attività della Guardia costiera da Rapallo a Lampedusa in un anno. Per tre mesi della missione Eunavfor Med il Parlamento ha stanziato 26 milioni di euro. Eppure anche noi raccogliamo dati di intelligence sulle reti dei trafficanti di uomini, arrestiamo gli scafisti, sabotiamo i barconi e soccorriamo i migranti». Una nave della Guardia costiera, però, costa relativamente poco: 9000 euro al giorno compreso il personale ed una motovedetta ancora meno. Per la missione europea sborsiamo 8.600.000 euro al mese. Ed «il focus sulla lotta ai trafficanti» in Libia sbandierato da Federica Mogherini, rappresentante della politica estera Ue, al momento è una chimera. www.gliocchidellaguerra.it |
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05 febbraio 2015 | Porta a Porta | reportage
IN RICORDO DELLE FOIBE E L'ESODO LA PUNTATA DI PORTA A PORTA
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10 giugno 2008 | Emittente privata TCA | reportage
Gli occhi della guerra.... a Bolzano /2
Negli anni 80 lo portava in giro per Milano sulla sua 500, scrive Panorama. Adesso, da ministro della Difesa, Ignazio La Russa ha voluto visitare a Bolzano la mostra fotografica Gli occhi della guerra, dedicata alla sua memoria. Almerigo Grilz, triestino, ex dirigente missino, fu il primo giornalista italiano ucciso dopo la Seconda guerra mondiale, mentre filmava uno scontro fra ribelli e governativi in Mozambico nell’87. La mostra, organizzata dal 4° Reggimento alpini paracadutisti, espone anche i reportage di altri due giornalisti triestini: Gian Micalessin e Fausto Biloslavo.
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26 settembre 2012 | Uno Mattina | reportage
I lati oscuri (e assurdi) delle adozioni
Con mia moglie, prima di affrontare l’odissea dell’adozione, ci chiedevamo come mai gran parte delle coppie che sentono questa spinta d’amore andavano a cercare bambini all’estero e non in Italia. Dopo quattro anni di esperienza sulla nostra pelle siamo arrivati ad una prima, parziale e triste risposta. La burocratica e farraginosa gestione delle adozioni nazionali, grazie a leggi e cavilli da azzeccagarbugli, non aiutano le coppie che vogliono accogliere un bimbo abbandonato in casa propria, ma le ostacolano.
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06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento |
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra
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15 marzo 2018 | Radio Radicale | intervento |
Italia
Missioni militari e interesse nazionale
https://www.radioradicale.it/scheda/535875/missioni-militari-e-interesse-nazionale
Convegno "Missioni militari e interesse nazionale", registrato a Roma giovedì 15 marzo 2018 alle 09:23. L'evento è stato organizzato da Center for Near Abroad Strategic Studies. Sono intervenuti: Paolo Quercia (Direttore del CeNASS, Center for Near Abroad Strategic Studies), Massimo Artini (vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei deputati, Misto - Alternativa Libera (gruppo parlamentare Camera)), Fausto Biloslavo (giornalista, inviato di guerra), Francesco Semprini (corrispondente de "La Stampa" da New York), Arije Antinori (dottore di Ricerca in Criminologia ed alla Sicurezza alla Sapienza Università di Roma), Leonardo di marco (generale di Corpo d'Armata dell'Esercito), Fabrizio Cicchitto (presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Area Popolare-NCD-Centristi per l'Europa). Tra gli argomenti discussi: Difesa, Esercito, Esteri, Forze Armate, Governo, Guerra, Informazione, Italia, Ministeri, Peace Keeping, Sicurezza. La registrazione video di questo convegno ha una durata di 2 ore e 46 minuti. Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio
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03 gennaio 2011 | Radio Capodistria - Storie di bipedi | intervento |
Italia
Gli occhi della guerra
Le orbite rossastre di un bambino soldato, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage di prima linea.
Dopo l’esposizione in una dozzina di città la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” è stata inaugurata a Trieste. Una collezione di immagini forti scattate in 25 anni di reportage da Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Almerigo Grilz, ucciso il 19 maggio 1987 in Mozambico, mentre filmava uno scontro a fuoco. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, è organizzata dall’associazione Hobbit e finanziata dalla regione Friuli-Venezia Giulia. L’esposizione è dedicata a Grilz e a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Il prossimo marzo verrà ospitata a Bruxelles presso il parlamento europeo.Della storia dell'Albatross press agency,della mostra e del libro fotografico Gli occhi della guerra ne parlo a Radio Capodistria con Andro Merkù.
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25 maggio 2010 | Spazio Radio - Radio 1 | intervento |
Italia
L'Islam nelle carceri italiane
In Italia su oltre 23mila detenuti stranieri, 9840 risultano musulmani, secondo i dati ufficiali. Almeno seimila, però, non si sono dichiarati. Il rapporto di 364 pagine, “La radicalizzazione jihadista nelle istituzioni penitenziarie europee”, realizzato dall’esperto di Islam nella carceri, Sergio Bianchi, ne indica 13mila.
In Italia ci sono circa 80 islamici dietro le sbarre per reati connessi al terrorismo. Dal 2009 li hanno concentrati in quattro istituti di pena: ad Asti, Macomer, Benevento e Rossano. Nel carcere di Opera, invece, sono arrivati Adel Ben Mabrouk, Nasri Riadh e Moez Abdel Qader Fezzani, ex prigionieri di Guantanamo. Chi li controlla ogni giorno racconta che parlano in italiano. La guerra santa in Afghanistan l’hanno abbracciata dopo aver vissuto come extracomunicatori nel nostro paese. Non si possono incontrare fra loro e vivono in celle singole. Pregano regolarmente con molta devozione e hanno mantenuto i barboni islamici.
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20 giugno 2017 | WDR | intervento |
Italia
Più cittadini italiani con lo ius soli
Estendere la cittadinanza italiana ai bambini figli di stranieri? È la proposta di legge in discussione in Senato in questi giorni. Abbiamo sentito favorevoli e contrari.
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