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17 ottobre 2015 - Prima - Afghanistan - Il Giornale
"Italiani ancora un anno a Kabul"
La missione doveva chiudere i battenti a fine 2015, ma in Afghanistan rischiamo di restarci un altro anno. Lo ha fatto capire chiaramente il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo ieri all'università di Venezia. L'Italia sta «decidendo in queste ore» ha detto il premier. «Stiamo valutando se prolungare di un altro anno la nostra presenza in Afghanistan, come ci è stato chiesto dall'amministrazione americana» ha spiegato Renzi. A Herat abbiamo ancora 700 uomini e altri 50 a Kabul. In teoria dovevamo ritirarci a settembre lasciando nella capitale solo una sessantina di addestratori, ma i talebani stanno guadagnando terreno. «Avete sentito tutti cosa ha detto il presidente Barack Obama» ha spiegato Renzi riferendosi allo stop del ritiro Usa annunciato 48 ore fa. Peccato che in giugno in visita al contingente a Herat il capo del governo, in mimetica, avesse detto: «Vi chiedo di restare ancora qualche mese. Uno sforzo in più perché la fase finale è la più difficile e abbiamo bisogno di non disperdere il lavoro fatto e il sangue versato». Il termine ultimo doveva essere fine anno, ma adesso potremmo restare in Afghanistan per tutto il 2016.
Sull'altro fronte della guerra in Siria i turchi hanno abbattuto un drone che violava il loro spazio aereo. Il Pentagono, attraverso la Cnn, ha fatto trapelare la notizia che il velivolo senza pilota sarebbe russo. Mosca smentisce, sostenendo che aerei e droni sono tutti tornati alla base dopo le operazioni contro gli estremisti in Siria.
L'ennesimo incidente è avvenuto ieri attorno alle 11.30 italiane. Un F16 turco ha intercettato il drone nello spazio aereo del proprio paese al confine con la Siria. I militari di Ankara hanno lanciato via radio «tre avvertimenti». Poi il drone è stato abbattuto. Il ministro degli Esteri, Feridun Sinirlioglu, ha precisato che è precipitato 3 km all'interno del territorio turco nei pressi del villaggio di Deliosman. La provincia è quella meridionale di Kilis che confina con la Siria a nord di Aleppo, dove è scattata in questi giorni un'offensiva dell'esercito siriano appoggiata dai miliziani sciiti libanesi Hezbollah, consiglieri iraniani e dai bombardamenti russi.
«È molto simile ad un Orlan 10 di fabbricazione russa, un piccolo drone tattico da sorveglianza ravvicinata” spiega al Giornale Davide Cenciotti, esperto del sito theaviationist.com. «Lo scorso luglio ne era caduto un altro, ma nella provincia siriana di Latakya - aggiunge -. Non è escluso che i russi li abbiano forniti alle forze governative. Un drone del genere può essere usato anche dalle forze speciali».
Il presidente Vladimir Putin ha confermato ieri, che uno dei principali obiettivi della campagna aerea russa è fermare i volontari dei gruppi jihadisti in Siria e Iraq che provengono dalla Russia e dalle ex Repubbliche sovietiche dell'Asia centrale. «Sono da 5000 a 7000 - ha dichiarato Putin - e non possiamo consentire che tornino a casa per applicare l'esperienza acquisita in Siria».
[continua]

video
17 novembre 2001 | Studio Aperto - Italia 1 | reportage
Kabul vuole tornare alla normalità
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17 novembre 2001 | Studio Aperto - Italia1 | reportage
Aperto La caccia ai terroristi Kunduz circondata
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13 giugno 2010 | Memoria audiovisivi | reportage
Professione Difesa
I giornalisti aggregati alle unità combattenti nei teatri più difficili, come l'Afghanistan. Un video sul giornalismo embedded realizzato da Antonello Tiracchia. E il racconto della mia storia: l'avventura dell'Albatross, la morte in prima linea di Almerigo ed i reportage di guerra.

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radio

14 novembre 2001 | Radio 24 Linea 24 | reportage
Afghanistan
Le prigioniere sparite
Un centinaio di donne, prigioniere dei talebani, sarebbero sparite dalle segrete di Kabul. Portate via dai loro aguzzini per usarle come schiave.

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12 novembre 2001 | Radio 24 Linea 24 | reportage
Afghanistan
Il crollo dei talebani - La battaglia di Kabul
In prima linea in Afghanistan dopo l'11 settembre. I mujaheddin ad un passo di Kabul. Nell'Afghanistan occidentale cade Herat. Metà del paese è nelle mani dell'alleanza anti talaebana

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13 novembre 2001 | Radio 24 Vivavoce | reportage
Afghanistan
Il crollo dei talebani - Giornalisti al fronte/2
In prima linea in Afghanistan dopo l'11 settembre. Il ruolo dei giornalisti

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21 agosto 2009 | Radio24 | reportage
Afghanistan
Al fronte con gli italiani/ I primi risultati nel distretto di Bala Baluk
L’Afghanistan ha vinto la “battaglia” per il voto”. Anche nelle zone più a rischio, come la provincia di Farah, i talebani non sono riusciti a far saltare in aria le elezioni. Nonostante molti seggi siano rimasti chiusi. I primi conteggi indicano che gli afghani, nella zona calda di Bala Baluk, hanno votato per il presidente in carica Hamid Karzai. La sicurezza garantita dai paracadutisti della Folgore è stata determinante. I baschi amaranto della 6° compagnia Grifi presidiavano a distanza i soli 5 seggi aperti su 30 del turbolento distretto. Dove hanno votato 862 afghani. Ben oltre la metà, 569, per Karzai. Secondo, con 121 voti, il rivale pasthun del presidente in carica Ashraf Ghani Ahmadzai. Seguito dal tajiko Abdullah Abdullah con 105 voti. Frozan Fana, candidata donna, ha ottenuto 2 voti in un’area dove esiste solo il burqa. Si è votato anche a Chakab. Non un paesino qualunque, ma il villaggio dove è nato Said Ayub il governatore ombra degli insorti nella provincia di Farah. Centoventicinque elettori, su 600 registrati, hanno sfidato le minacce talebane andando a votare nella piccola moschea di Chakab. I voti per Karzai sfiorano il 90%. Comunque non è stata una passeggiata. Nelle ultime 36 ore nel settore occidentale dell’Afghanistan, comandato dal generale della Folgore, Rosario Castellano, sono stati registrati 22 attacchi. Compresi tre razzi lanciati contro Tobruk, la base avanzata italiana a Bala Baluk. Il più vicino è esploso a 150 metri da una torretta di sorveglianza. Fausto Biloslavo da base Tobruk, provincia di Farah Per Gr24 il sole 24 ore

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13 novembre 2001 | Radio 24 Linea 24 | reportage
Afghanistan
Kabul è libera
I talebani hanno abbandonato la capitale afghana nella notte, ma per strada si trovano i cadaveri dei militanti arabi legati ad Al Qaida. Entro a Kabul il 13 novembre, la mattina del mio quarantesimo compleanno, il regalo più bello.

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