image
Reportage
12 febbraio 2019 - Prima - Siria - Il Giornale
“Io e Gabriele sotto le bombe Quella dannata passione di raccontare la guerra all’Isis”
Qamishli (Siria) «Il razzo Rpg mi è passato davanti agli occhi ed è esploso addosso ad un combattente curdo morto sul colpo. Gabriele era poco più in là, ferito al volto dalle schegge». Quando mi arriva (...)
(...) la chiamata del fotografo brasiliano Gabriel Cheim, sulla via del ritorno verso il confine fra Siria e Irak, mi si gela il sangue. Gabriele Micalizzi, il fotoreporter italiano del collettivo Cesura, è stato ferito verso le dieci di ieri mattina sulla prima linea dell\\\\\\\'ultima sacca del Califfato in Siria orientale. Da una decina di giorni, assieme a Francesco Semprini de la Stampa, giravamo per il nord est del paese controllato dai curdi delle Forze democratiche siriane. Da quattro eravamo in prima linea sul fronte di Baghuz Tahtany, l\\\\\\\'ultima ridotta dei seguaci del Califfo. Domenica pomeriggio abbiamo lasciato Gabriele sul tetto di una casa sbrecciata dai colpi, che la Cnn aveva scelto come postazione per filmare in diretta l\\\\\\\'ultimo assalto contro le bandiere nere. Francesco ed io saremmo rientrati il giorno dopo verso l\\\\\\\'Irak e l\\\\\\\'Italia. Gabriele, che è un fotografo di razza, aveva deciso di restare. «Almeno un\\\\\\\'altra settimana per vedere la fine del Califfato» e portare a casa quegli scatti di guerra che ti colpiscano come un pugno allo stomaco.
Subito soccorso da un\\\\\\\'ambulanza delle Forze democratiche siriane è stato evacuato in elicottero dagli americani alla loro base presso la raffineria Al Omar, dove dormono anche i giornalisti. Troppo lontano dal fronte per tornare indietro in tempo, mi sono attivato con il consolato italiano ad Erbil e i miei contatti. Se tutto va bene questo articolo uscirà quando Gabriele sarà stato evacuato al Roll 3, l\\\\\\\'ospedale americano da campo migliore, a Baghdad.
Per me non è solo un compagno di avventure, ma quasi un figlioccio in cui rivedo lo stesso entusiasmo che avevo nell\\\\\\\'infilarmi nel buco nero delle guerre 35 anni fa. Gabriele l\\\\\\\'ho conosciuto a Sirte durante una battaglia per liberare la «capitale» libica dello Stato islamico. Lui viene da un mondo diverso dal mio, anarchico e di sinistra, ma in prima linea queste differenze non contano. Ci siamo annusati subito e dopo Sirte abbiamo vissuto assieme la grande battaglia di Mosul, dove Gabriele ha scattato foto eccezionali, che rendevano l\\\\\\\'idea della Berlino dell\\\\\\\'Isis. Con Semprini, in questo ultimo reportage, gli abbiamo affibbiato il nome di Rino, diminutivo di rinoceronte per la sua possenza. I soldi li fa con le foto di moda ed i video dei trapper, ma la guerra è la sua, nostra, dannata passione. Sullo stesso fronte dove è stato ferito abbiamo filmato fianco a fianco i bombardamenti ravvicinati dei caccia americani e realizzato stand up da film a fianco delle mitragliatrici pesanti dei curdi che sparavano sulle postazioni jihadiste. Sempre attenti ad annusare l\\\\\\\'aria, a tenere la testa bassa, a fare un passo indietro, se necessario, ma in guerra tutto è sempre imprevedibile. Sul tetto della Cnn non ci eravamo salutati per bene. Allora gli ho mandato un messaggio scrivendo «fatti onore e divertiti» per scaramanzia. Solo quando ho sentito la sua voce pimpante in un messaggio vocale dalla base americana ho capito che non ha solo la stoffa del reporter di guerra, ma anche la grinta e la pellaccia dura.
Fausto Biloslavo
[continua]

video
08 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

play
18 febbraio 2016 | Terra! | reportage
La guerra dei russi in Siria
Chi l’avrebbe mai pensato di ritrovarmi faccia a faccia con i russi in Siria. Negli anni ottanta, durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan, il faccia a faccia con l’Armata rossa mi costò sette mesi di galera a Kabul. Gli inviati Fausto Biloslavo, Sandra Magliani, Lorena Bari e Anna Migotto documentano la guerra in Siria, l’immigrazione, i profughi, i morti ed i bombardamenti L’immigrazione, la guerra in Siria, i morti, i profughi che premono alle frontiere della Turchia cercando un varco per l’Europa, i bombardamenti.

play
10 settembre 2013 | Tg5 | reportage
L'inferno di Jobar alle porte di Damasco
Alle porte della capitale siriana il nostro inviato racconta il sobborgo ridotto a un cumulo di macerie, nella zona dove sono state usate le armi chimiche.

play
[altri video]
radio

23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


play

02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

play

02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

play

[altri collegamenti radio]