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31 gennaio 2023 - Interni - Ong - Il Giornale
Interrogato il comandante della geo Barents E continua la battaglia per il decreto sulle Ong
Il comandante di Geo Barents ed il capo missione della nave di Medici senza frontiere sono stati sentiti in Questura a La Spezia dopo aver sbarcato 237 migranti. La Polizia deve ricostruire nei dettagli, con l’aiuto della relazione della Guardia costiera, i tre diversi interventi in zona di ricerca e soccorso libica. Poi sarà il prefetto, Maria Luisa Inversini, a decidere se la Ong non ha rispettato il decreto del governo, che obbliga la nave a dirigersi subito dopo il primo soccorso verso il porto assegnato dal Viminale. La rappresentante del governo a La Spezia aveva preannunciato che si tratta «di accertamenti delicati» per far eventualmente scattare la prima applicazione del decreto.
La nuova norma che cerca di arginare le Ong del mare prevede il fermo amministrativo della nave fino a due mesi e una sanzione al capitano che può variare dai 10mila ai 50mila euro.
Geo Barents, dopo aver ricevuto l’indicazione del porto di La Spezia, dove sbarcare i primi migranti recuperati in mare ha ricevuto altre due segnalazioni mentre si stava muovendo molto lentamente verso nord. La prima di Alarm phone, centralino dei migranti e la seconda da Sea Bird 2, uno degli aeroplani delle Ong che decollano da Lampedusa. Così la nave ha intercettato altri due natanti partiti dalla Libia portando a bordo i migranti. Il comandante, però, ha l’obbligo di intervenire se ci sono barche in difficoltà. Il problema è che il triplice soccorso sembrava ben coordinato dallo schieramento delle Ong. E come ha ribadito ieri a Diario del Giorno su Rete 4, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, «siamo convinti che la presenza non regolata di navi private (davanti alla Libia nda) rappresenti un fattore di attrazione». Il responsabile del Viminale ha aggiunto: «Sapere che ci sono navi a poche miglia nautiche dalla costa incoraggia a mettersi in viaggio anche con imbarcazioni fragili come i gommoni».
Matias Gil, capo missione di Msf, che si è recato in Questura, aveva ribadito sabato la solita linea strappalacrime: «Non abbiamo fatto niente di contrario alle misure stabilite. Se ci sono situazioni di pericolo non possiamo abbandonare le persone. Cosa sarebbe stato dei bambini piccoli, con il mare che stava cominciando a peggiorare?».
In segno di solidarietà alle Ong del mare i talebani dell’accoglienza hanno organizzato ieri a La Spezia un sit in con lo striscione «Welcome refugees».
Non solo: «Aprite le porte ai migranti», «chiudete i porti alle armi», «non si ferma chi salva vite» gli slogan. La protesta era organizzata dal Pd, Pci, Articolo 1, Rifondazione Comunista, Avanti Insieme + Europa, Cgil, Arci, Anpi. Nel frattempo sono stati intercettati dalla polizia i tre migranti sbarcati da Geo Barents, risultati positivi al Covid, che erano scappati dall’ospedale di La Spezia.
E da Palermo trapela la notizia che tre bengalesi e due sudanesi arrivati a Lampedusa il 26 dicembre sono stati arrestati con l’accusa gravissima di tortura, associazione per delinquere, favoreggiamento dell\'immigrazione clandestina aggravata e sequestro di persona a scopo di estorsione. Le squadre mobili di Palermo e Agrigento hanno scoperto dagli altri migranti giunti dalla Libia, che i cinque erano stai assoldati dai trafficanti per controllare e sottoporre a violenze i connazionali costringendo familiari e amici all’estero a versare la seconda parte dei soldi (da 6mila a 10mila euro in tutto da Dacca) per il viaggio verso l’Europa.
Maggioranza e opposizione si stanno dando battaglia in commissione sul decreto Ong, che avrebbe dovuto arrivare alla Camera il 2 febbraio. I tempi potrebbero allungarsi anche se i piani del governo erano di farlo approvare dal Parlamento prima delle elezioni regionali.
[continua]