
|
Articolo
18 giugno 2025 - Il fatto - Iran - Il Giornale |
|
Khamenei assediato abdica e cede i poteri ai giovani Pasdaran |
Fausto Biloslavo “Gli iraniani hanno paura, ma vogliono che cada il regime. La situazione è insostenibile, anche a livello economico. Me l’hanno detto tutti: “Non ne possiamo più degli ayatollah”” racconta una fonte del Giornale che è appena riuscita a scappare dall’Iran in fiamme. “All’inizio maledicono gli israeliani. A nessuno piace venire bombardato - spiega - Poi, quando capiscono che si possono fidare, non hanno freni contro il regime. Dubito che crollerà, ma nessuno sa cosa accadrà nei prossimi giorni”. La guerra scatenata da Israele contro l’Iran punta a destabilizzare gli ayatollah. Al momento non ci sono segnali di un’imminente rivolta popolare, ma di fronte all’indebolimento militare, con gli israeliani che hanno messo nel mirino la guida suprema, Alì Khamenei, una fazione dei Pasdaran potrebbe prendere il potere trasformando l’Iran in repubblica presidenziale con il clero messo da parte. Un “golpe persiano” simboleggiato dal “leone nascente”, il nome dell’operazione lanciata da Israele. Non è un caso che ieri la guida suprema ha delegato alcuni poteri esecutivi proprio al Consiglio supremo dei Guardiani della rivoluzione, secondo l’opposizione all’estero. La motivazione è che non riesce a gestire la linea di comando chiuso in un bunker, ma questo è il paravento. La guida suprema sarebbe nascosto, 90 metri sotto terra, nell’area del parco di Lavizan, sobborgo residenziale, ma con strutture militari critiche, a nord est del centro di Teheran. Khamenei, 86 anni con problemi fisici ereditati da un vecchio attentato, e la famiglia sono protetti dal Vali Amr un’unità speciale dell’intelligence dei Pasdaran. Il suo asso nella manica è il secondogenito Mojtaba, che punta alla successione, ma la nuova generazione dei Pasdaran la definiva “illusoria” ancora prima del 7 ottobre. Un altro segnale forte e chiaro è che la decapitazione da parte israeliana dei vertici militari iraniani, compresa l’ultima del capo di stato maggiore nominato solo cinque giorni fa da Khamenei, abbia decimato i fedelissimi del grande ayatollah risparmiando pezzi grossi della seconda generazione dei Pasdaran, molto meno legata al clero. E Khamenei avrebbe cominciato a cedere ai Guardiani della rivoluzione superstiti. La Repubblica islamica sarebbe oggi attraversata da una "struttura parallela - secondo Marco Mancini, una vita nell’intelligence - intendo anche uomini dei Pasdaran. E' questa la forza di Israele: avere agenti sul posto che condividono informazioni visive, logistiche e operative”. Non è possibile che l’ultima “decapitazione” del capo di stato maggiore, Ali Shadmani, nella notte fra lunedì e martedì, sia avvenuta senza l’aiuto di quinte colonne. "Uno dei droni è stato lanciato da un immobile adiacente all'edificio dove dormiva - spiega Mancini - grazie a un'indicazione fornita in tempo reale da chi monitorava sul posto la scena”. Shamdani era stato nominato subito dopo l’eliminazione del suo predecessore nella prima notte di raid. Il generale era uno degli ultimi fedelissimi di Khamenei della vecchia guardia rivoluzionaria. E guidava il comando di emergenza, “Khatam al-Anbiya”, che coordina sia i Pasdaran che le forze armate regolari. Il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Israel Katz, ha stretto ancora più il cerchio, ricordando a Khamenei che rischia "un destino simile a quello di Saddam Hussein” catturato e impiccato nel 2006. Gli israeliani hanno ucciso pure l’ammiraglio Alì Shamkhani, super consigliere della guida suprema, un altro esponente di spicco della vecchia guardia dei Pasdaran. “La prima generazione del potere (come Khamenei ndr), quella emersa dal processo rivoluzionario e di espressione per lo più clericale, è ormai numericamente ridotta - scrive Nicola Pedde, uno dei massimi esperti dell’Iran in Italia in un’analisi - e ha da tempo lasciato spazio ad una seconda generazione, che non è tuttavia espressione del clero come la prima quanto piuttosto del vasto apparato militare e industriale del pervasivo sistema della Sepah-e Pasdaran”. Uno Stato nello Stato che adesso potrebbe regolare i conti. Gli esponenti della seconda generazione sono personaggi come Alì Akbar Ahmadian, segretario del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale, che prende le decisioni chiave su difesa e intelligence. Secondo Mancini “quello che Israele sta cercando di fare è trasformare l'attuale regime teocratico in un gruppo di figure legate alla resistenza interna, che prendano il potere”. Il cambiamento, però, potrebbe venire cavalcato o pilotato dalla nuova guardia dei Pasdaran con l’obiettivo di una repubblica presidenziale. Il primo passo potrebbe essere lo trasferimento dei poteri di Khamenei. Se tutto crolla il “golpe” persiano è una possibilità, come il rischio di finire dalla padella alla brace. |
[continua] |
|
video
|
|
26 giugno 2009 | SkyTG24 | reportage
Il G8 a Trieste e la crisi iraniana
Cosa succederà in Iran? Gli oppositori verranno messi a tacere dalla repressione, ma la crisi lascerà il segno.
|
|
|
|
|
|
|
|