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11 marzo 2016 | Tg4 | collegamento

Colpe e bugie per gli ostaggi italiani uccisi

La ricostruzione del governo sulla drammatica vicenda dei 4 ostaggi italiani fa acqua da tutte le parti. E non mancano gravi responsabilità taciute da gran parte dei media. La matrice jihadista legata alle bandiere nere nel rapimento per autofinanziarsi è sempre più evidente, nonostante le smentite ufficiali. La trattativa c’era eccome a tal punto che è stato pagato almeno una parte del riscatto, come rivela l’unica sopravvissuta tunisina all’agguato che è costato la vita a due ostaggi Salvatore Failla e Fausto Piano. L’aspetto più grave e silenziato è l’avallo dell’Italia al raid del 19 febbraio contro un campo di addestramento del Califfato a Sabrata. L’obiettivo era Noureddine Chouchane un jihadista tunisino dello Stato islamico, che ha vissuto a lungo in Italia ed è stato espulso dal Viminale per motivi di sicurezza nazionale. Il premier Renzi ha dichiarato testualmente che si trattava “di un'azione di cui era informato il presidente della Repubblica, noi, francesi ed inglesi”. Sapevamo che gli ostaggi italiani erano a Sabrata, ma non abbiamo fatto nulla. Le bombe americane hanno rotto l’equilibrio di forze scatenando una guerra fra bandiere nere e milizie islamiste locali. Di mezzo ci sono andati due ostaggi italiani uccisi perché scambiati per jihadisti o peggio eliminati per rapinare il riscatto, servito a liberare gli altri due sequestrati, senza lasciare testimoni.


articoli
16 settembre 2016 | Il Giornale | reportage
Li ammazzeremo tutti Dobbiamo impedire loro di seminare latro terrore”
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13 aprile 2016 | Panorama | reportage
Tutti gli amici del governo di Tripoli
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28 settembre 2016 | Panorama | reportage
Le sabbie mobili dei sequestri libici
[continua] [www]

23 aprile 2016 | Il Giornale | reportage
La flotta europea anti sbarchi? Non può combattere gli scafisti
[continua]

06 marzo 2016 | Il Giornale | reportage
Il governo fallisce ancora: i vivi rientrano, i morti no
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23 settembre 2016 | Il Giornale | reportage
Gli italiani rapiti in Libia Per l’esercito è opera di Al Qaida
[continua] [www]

21 settembre 2016 | Il Giornale | reportage
Libia, paura per i rapiti: rischio Al Qaida o Isis e avvertimento all’Italia
[continua] [www]

[altri articoli]
radio

02 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
Una nube nera su tutta Tripoli

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09 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
Diario dalla Libia

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26 aprile 2011 | Radio 101 | intervento
Libia
Con Luxuria bomba e non bomba
Il governo italiano, dopo una telefonata fra il presidente americano Barack Obama ed il premier Silvio Berlusconi, annuncia che cominciamo a colpire nuovi obiettivi di Gheddafi. I giornali titolano: "Bombardiamo la Libia". E prima cosa facevamo? Scherzavamo con 160 missioni aeree dal 17 marzo?

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06 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
Diario dalla Libia

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29 aprile 2011 | Spazio Radio | intervento
Libia
Piegare Gheddafi e preparare l'intervento terrestre
Gli americani spingono con insistenza per un maggiore coinvolgimento dell’Italia nel conflitto in Libia, non solo per passare il cerino politico agli europei. L’obiettivo finale è piegare il colonnello Gheddafi e far sbarcare una forza di interposizione in Libia, con ampia partecipazione italiana. Un modello stile ex Yugoslavia, dove il contingente occidentale è arrivato dopo l’offensiva aerea.

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