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Reportage
01 marzo 2014 - Prima - Ucraina - Il Giornale
L’Ucraina: “i russi ci invadono”
L’
aeroporto della capita­le della Crim­ea è presi­diato da soldati filo rus­si in tenuta da combattimento. Tutti portano elmetto, mimetica verde, fucile d’assalto e mefisto per non farsi riconoscere. Provia­mo a chiedere chi sono, ma tirano dritto guardandosi attorno con il dito sul grilletto. Non spiccicano una parola e dallo sguardo si capi­sce che hanno ricevuto ordine di non aprire bocca.Dall’alba di ieri reparti militari hanno preso il con­trollo di due aeroporti strategici. Marines della flotta del Mar Nero stannocircondandolaguardiaco­stiera ucraina a Sebastopoli «per prevenire che le armi a disposizio­ne della base siano sequestrate da estremisti».I militari di frontiera a Balaclava sono pure sotto tiro di truppe russe. I Berkut, i corpi spe­ci­ali di polizia usati contro i mani­festanti di Maidan, cui Mosca ha concesso ieri il passaporto russo, bloccano l’istmo che collega la pe­nisola della Crimea al resto del­l’Ucraina. Secondo il governo diKiev «all’aero­porto militare di Gvardiiski sono atterrati 13 aerei milita­ri russi, con duemila para­cadutisti ». Pa­vel Sheprov della milizia fi­lo russa di Si­m feropoli smentisce e di­ch­iara a il Gior­nale : «Abbia­mo forze suffi­cienti sul terre­no. Non c'è bi­sogno di trup­pe russe russe di rinforzo».
I militari al­l’aeroporto di Simferopoli non sono miliziani fai da te, ma uo­mini a­ddestrati e ben equipaggia­ti con mitragliatrici pesanti. La po­lizia sembra che collabori. I volon­tari di «samoobarona», la milizia civile filo russa, crea un cordone attorno ai soldati. Una signora con il trolley accelera per prende­re il volo e i taxi rallentano, ma non vengono fermati o controllati. Il blitz sull’aeroporto è scattato do­po l’annuncio del nuovo presi­dente rivoluzionario dell’Ucrai­na, Turchynov di essere pronto a volare su Simferopoli in mano ai fi­lo russi. I soldati in assetto da com­battimento non hanno mostrine, bandiere, gradi o segni di ricono­scimento. Non si capisce se sono i fanti di marina dell’810˚ reggi­mento anfibio di stanza a Sebasto­poli, base della flotta russa del Mar Nero. Oppure soldati ucraini in Crimea, che hanno voltato le spalle al governo rivoluzionario di Kiev.
Cinquanta chilometri più a sud pure l’aeroporto militare di Bil­bek è presidiato. In mezzo alla strada, davanti al cancello d’in­gresso
 della base, è messo di tra­verso un grosso camion militare. Soldati in assetto da combatti­mento con le stesse uniformi sen­za mostrine viste a Simferopoli tengono la posizione.Arriva un uf­ficiale per impartire ordini con un colbacco nero, che assomiglia molto al tipico copricapo dei gra­duati della flotta russa. A Bilbek è stato segnalato l’arrivo di una de­cina di elicotteri di Mosca compre­si quelli d’attacco, Hind Mi 24. Dentro la base, però, sventola an­cora la bandiera ucraina.
A cento metri dal camion mes­so di traverso la milizia civile filo russa ferma tutti ad un posto di blocco con cavalli di frisia. Maxim
 è un ragazzetto di 20 anni con il ponchomimeticoel’elmettointe­sta, che non dorme da giorni. «Ci hanno mobilitato da Sebastopoli. Non posso dirvi nulla sui soldati ­spiega con gli occhi verdi che bril­lano- Ma sto facendo il mio dove­re per evitare che in Crimea ci sia un’altra Maidan».Il riferimento è alla piazza di Kiev dove è scattata la rivolta anti russa. Sulla strada del ritorno troviamo una colonna in sosta di camion della flotta rus­sa diretta verso la capitale. Quan­do un­ufficiale si accorge che stia­mo filmando cerca di prendere la telecamera. Poi ci lascia andare.
A Simferopoli il nuovo capo del governo locale, Volodimir Kon­stantinov, è stato nominato da un parlamento occupato da com­mando filo russi. Secondo lui il presidente deposto, Yanukovich, è ancora «il capo dello Stato in cari­ca ». Kiev ha destituito il coman­dante delle forze armate, l’ammi­raglio Yuriy Ilyin, ma il quartier ge­nerale della Marina ucraina, che potrebbeguidarelacontrorivolu­zione è a Sebastopoli. Non a caso negli ultimi giorni dei caccia han­no sorvolato la città e si segnalano movimenti di blindati dalle basi della flotta russa. Dopo il dispiega­mento di forze militari nei punti strategici, la Crimea non sembra più parte dell’Ucraina. E oggi lo spazio aereo sarà chiuso.Ma nes­suno sa chi l’abbia ordinato.
 

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