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Articolo
11 ottobre 2014 - Attualità - Ucraina - Il Giornale |
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Via alle epurazioni a Kiev: i filorussi nella spazzatura |
Kiev ha dato ufficialmente il via alle «purghe» dei politici e funzionari pubblici legati al vecchio regime filorusso, che coinvolgeranno un milione di persone. Per le strade, però, è già iniziata la caccia all'ex da bastonare e gettare nei cassonetti dell'immondizia. Il tutto filmato con orgoglio e pubblicato su YouTube. Non a caso il sistema delle «purghe» in piazza viene chiamato la «lustrazione nella spazzatura». Da settembre oltre una dozzina di ex seguaci del deposto presidente Viktor Yanukovich hanno subito il triste rito. Uno degli ultimi, lo scorso lunedì, è Petr Kaminsky, responsabile del servizio di emergenza a Nikolaev e membro del Partito delle Regioni dell'ex capo dello Stato. Gli ultra nazionalisti lo hanno preso e gettato nell'immondizia. I raid punitivi vengono annunciati via twitter scimmiottando la campagna di secchi d'acqua gelata in testa per la lotta alla sclerosi multipla. Il 16 settembre una piccola folla ha messo le mani, appena fuori dal Parlamento, su Vitaly Zhuravsky che aveva votato contro la legge sulla lustrazione. Il deputato, che ha subito due volte la gogna pubblica, è stato gettato in un cassonetto della spazzatura mentre la gente urlava «gloria all'Ucraina». Dieci giorni dopo è toccata al parlamentare Viktor Pilipishin prendersi le botte e finire nell'immondizia dopo aver presentato i documenti per la candidatura delle elezioni di fine mese. Il procuratore generale, Vitaly Yaryoma, ha scritto che «la linea fra il linciaggio e la lustrazione nella spazzatura è molto sottile» e denunciato la passività delle forze dell'ordine. Mercoledì scorso i radicali di Pravy Sektor hanno portato dei cassonetti dell'immondizia fuori dal suo ufficio a Kiev con su scritto «per Yaryoma». A Odessa ha rischiato il linciaggio il deputato Nestor Shufrych, che denuncia l'intervento dell'esercito ucraino nell'Est del Paese contro i ribelli armati filorussi. Ad un incontro per il voto del 26 ottobre è stato picchiato e trascinato in strada con la faccia sanguinante ed i vestiti strappati da un gruppo inferocito di estremisti, in gran parte mascherati. Per fortuna è riuscito a fuggire prima di venir buttato in un cassonetto. La polizia stava praticamente a guardare. Il ministro dell'Interno, Arsen Avakov, ha invitato via Facebook gli attivisti a fermarsi: «Un paio di facce pestate ancora e l'Europa girerà le spalle alla nostra vittoriosa rivoluzione. Non lasciatevi andare alla giustizia di piazza». Anche in Italia qualche tentazione di scaraventare i politici nell'immondizia potrebbe non mancare, ma in Ucraina sta diventando uno sport nazionale. Yuriy Mindyuk, del gruppo di estrema destra Pravy Sektor, spiega: «Siamo preoccupati che la lustrazione ufficiale non sia incisiva e che i vecchi banditi, che hanno derubato il Paese, la facciano franca». Non a caso a guidare le piccole folle delle «purghe» in piazza si è visto anche l'ultra nazionalista Oleg Lyashko. A Kirovograd ha guidato la spedizione punitiva contro il deputato Vasily Smagluk. A Irpen, vicino alla capitale, è finito malamente nella spazzatura Aleksey Gavrilyuk, capo della commissione elettorale accusato di brogli a favore del vecchio regime. Aleksandr Panchenko, ex atamano cosacco dell'esercito di Zaporozhye, è stato pure pestato in strada e scaraventato in un cassonetto. Ad altri «purgati» hanno versato in testa il contenuto di un secchio della spazzatura. E poi sono stati costretti a tenerselo come «cappello». Nel mirino dei rivoluzionari ucraini sono finiti anche i professionisti come Manolya Migaychuk, il primario di un ospedale per veterani di guerra costretto alle dimissioni e alla gogna pubblica. www.gliocchidellaguerra.it |
[continua] |
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03 marzo 2014 | TG5 | reportage
In Crimea ultimatum dei russi alle basi ucraine
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14 marzo 2014 | TG5 | reportage
Gli italiani di Crimea
Gli italiani di Crimea, emigrati nella penisola oltre duecento anni fa, furono deportati in Siberia e decimati da Stalin, che li considerava una spina nel fianco durante la seconda guerra mondiale. Poi sono tornati a Kerch, vicino all'ex confine con la Russia. Gli italiani di origine sono ancora 500.
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02 luglio 2014 | SKYTG24 | reportage
Gli uomini neri sul fronte dell'Est
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari provenienti da paesi europei come Italia, Svezia, Finlandia e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte di Mariupol, una città costiera nell’Est dell’Ucraina. Una dozzina di volontari stranieri, che sostengono di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all’arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell’est dell’Ucraina, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell’Interno.
Fra i volontari europei, l’italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c’è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca.
Per il colore della divisa e la provenienza dall’estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come “gli uomini neri”.
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16 aprile 2014 | Radio IES | intervento |
Ucraina
Una nuova Crimea
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27 marzo 2014 | La notte di radio uno | intervento |
Ucraina
Crimea, i trenta giorni che sconvolsero l'Europa
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26 maggio 2014 | RadioVaticana | intervento |
Ucraina
Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.
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