La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari provenienti da paesi europei come Italia, Svezia, Finlandia e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte di Mariupol, una città costiera nell’Est dell’Ucraina. Una dozzina di volontari stranieri, che sostengono di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all’arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell’est dell’Ucraina, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell’Interno.
Fra i volontari europei, l’italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c’è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca.
Per il colore della divisa e la provenienza dall’estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come “gli uomini neri”.
articoli
17 marzo 2014 | Il Giornale | reportage Plebiscito filo-russo in Crimea. L’Occidente: è illegale [continua]
20 agosto 2014 | Panorama | reportage I profughi dimenticati nel cuore dell’Europa [continua]
08 marzo 2014 | Il Giornale | reportage Solidarietà slava: dalla Serbia i reparti dei “lupi” [continua]
05 marzo 2014 | Panorama | reportage Quel che si vede e quel che non si vede della rivolta ucraina [continua]
04 marzo 2014 | Il Giornale | reportage Non solo la Crimea. Filorussi all’assalto in altre città dell’est [continua]
09 maggio 2014 | Il Giornale | reportage Ucraina, i filorussi più duri di Putin [continua] [www]
10 maggio 2014 | Il Giornale | reportage Putin gioca allo zar in Crimea e nel Donetsk si muore ancora [continua] [www]
Ucraina Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.