La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari provenienti da paesi europei come Italia, Svezia, Finlandia e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte di Mariupol, una città costiera nell’Est dell’Ucraina. Una dozzina di volontari stranieri, che sostengono di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all’arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell’est dell’Ucraina, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell’Interno.
Fra i volontari europei, l’italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c’è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca.
Per il colore della divisa e la provenienza dall’estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come “gli uomini neri”.
articoli
25 febbraio 2014 | Il Giornale | reportage Il ruggito di Mosca su Kiev: “Minaccia i nostri interessi” [continua]
13 maggio 2014 | Corriere del Ticino | reportage Ucraina “I mercenari Usa ci sono” [continua]
14 marzo 2014 | Il Giornale | reportage Gli italiani di Crimea che temono le nuove purghe [continua]
12 marzo 2014 | Oggi | reportage Ucraina, il pugno russo [continua]
22 aprile 2014 | Il Giornale | reportage Fallita l’intesa di Ginevra Putin offre la cittadinanza a tutti i russi oltreconfine [continua] [www]
26 febbraio 2014 | Panorama | reportage Ucraina: il nuovo fronte della guerra fredda [continua]
17 marzo 2014 | Il Giornale | reportage Plebiscito filo-russo in Crimea. L’Occidente: è illegale [continua]
Ucraina Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.